Il Consiglio nazionale ha respinto oggi la proposta della maggioranza della sua commissione, che intendeva affidare all’industria della pelliccia stessa il compito di stabilire cosa debba essere considerato crudele o meno nei confronti degli animali.
Nel suo controprogetto indiretto all’iniziativa pellicce, il Consiglio federale prevedeva all’articolo 14b, capoverso 1 LPA, di incaricare l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) di elaborare un programma di certificazione, volto a definire quali metodi di produzione di pellicce debbano essere considerati crudeli o meno nei confronti degli animali.
Nella seduta del 4 settembre 2025, la maggioranza (PLR–UDC–Centro) della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) aveva deciso di modificare il controprogetto, in modo che tale competenza spettasse ai pellicciai stessi, tramite sistemi di certificazione esistenti e «riconosciuti a livello internazionale». Tuttavia, nessuno di questi sistemi è riconosciuto da uno Stato. Si tratta unicamente di programmi privati, come Furmark o WelFur, elaborati dall’industria della pelliccia.
Queste etichette garantiscono davvero il benessere degli animali, come sostiene l’industria? Il rapporto scientifico pubblicato il 30 luglio 2025 dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), su mandato della Commissione europea nell’ambito dell’iniziativa dei cittadini europei Fur Free Europe, è inequivocabile: le violazioni del benessere animale sono sistemiche nella produzione di pellicce e i programmi esistenti come Furmark o WelFur apportano, nel migliore dei casi, solo lievi miglioramenti (1).
Nella votazione odierna in Consiglio nazionale, la proposta della maggioranza della commissione è stata respinta a larga maggioranza – anche grazie a numerosi eletti appartenenti agli stessi partiti della maggioranza in questione – che non hanno voluto un indebolimento del controprogetto, utile soltanto agli interessi dell’industria della pelliccia.
Il comitato d’iniziativa «pellicce» accoglie con favore questo risultato e attende ora con impazienza di poter prendere conoscenza del programma di certificazione elaborato dall’USAV, per sapere quali pellicce saranno considerate frutto di pratiche crudeli o meno nei confronti degli animali. In seguito potrà essere presa una decisione in merito a un eventuale ritiro condizionato dell’iniziativa.
Spetterà ancora al Consiglio degli Stati pronunciarsi. Una modifica del controprogetto rimane possibile, con rinvio al primo Consiglio per una nuova valutazione. Possono ancora verificarsi numerosi sviluppi, tra cui un miglioramento del testo, che presenta tuttora alcuni punti problematici. Ma si potrebbe giungere a un consenso tra il comitato d’iniziativa e il Parlamento, permettendo così una rapida attuazione del divieto richiesto.
(1) https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.2903/j.efsa.2025.9519

